Come un Influencer può diventare lo stilista della propria marca?
Oggi stavo leggendo un articolo su PambiancoNews che parlava di come la modella e presentatrice tv inglese Alexa Chung abbia lanciato con successo il suo brand di abbigliamento.
Se ne è parlato parecchio del fenomeno che vede la (quasi) naturale evoluzione degli influencer in Imprenditori e credo che se ne parlerà sempre di più in futuro.
Perchè un influencer dovrebbe creare una propria marca?
Come scrivevo in un mio recente articolo un Come diventare uno stilista: anche se non hai studiato moda, non sei capace di cucire e se non hai un sacco di soldi da spendere uno stilista:
“Uno stilista non crea vestiti, crea modelli di business”
E in questo frangente da Belen a Chiara Ferragni abbiamo degli esempi perfetti di come si possa sfruttare sapientemente il proprio Personal Brand per poter dare vita a innumerevoli attività imprenditoriali di successo che vanno dalla moda alla ristorazione.
Visto da Insider a tratti può essere quasi frustrante, chiunque abbia lavorato come brand manager, product developer o in un ufficio stile, nel marketing o nella comunicazione per il lancio di un nuovo brand, sa quanto sia difficile raggiungere il giusto target di persone.
Come se non bastasse per poi intercettare i giusti gusti, arrivare con il messaggio giusto al momento giusto e così via. Gli influencer sembrano andare oltre a tutte le regole tradizionali non solo del marketing ma sopratutto quelle della moda.
La domanda che trovo più interessante da porsi è qual’è la chiave del successo di questi personaggi? La risposta migliore ce la danno Al e Laura Ries nel libro:
“You can’t launch a new brand with advertising because advertising has no credibility. It’s the self-serving voice of a company anxious to make a sale. You can launch new brands only with publicity or Public Relations (PR)”
Al & Laura Ries.
Gli influencer quindi possono contare su un potenziale di PR praticamente infinito e che si auto alimenta.
Questo rende la fase di lancio di un brand, che di solito è la più difficile e dispendiosa, un gioco da ragazzi! Rendendo superfluo ogni investimento in advertising tradizionale sia il prodotto stesso che passa in secondo piano.
Se andiamo a vedere in dettaglio la collezione di Alexa Chung infatti la logica è quella di un private labeling .
La parte tecnica e creativa si avvale delle collaborazioni eccellenti con Madewell e AG Jeans e progetti di consulenza creativa per Marks & Spencer, Superga e Eyeko
(Fonte. Pambianconews).
Questo non è un punto negativo, è cosa risaputa che nemmeno i grandi stilisti siano più soliti disegnare un singolo figurino o un cartamodello, come poter biasimare la bella Alexa di farsi ben consigliare da chi è (come noi) del mestiere?
Dopotutto verrà riconosciuta come la spokeperson del suo brand, l’inventrice e visto che nella mente delle persone la percezione il più delle volte coincide sarà considerata anche “la stilista”.
Il vero merito delle influencers che diventano stiliste è quello di essere diventate un modello, un esempio di uno stile di vita e di bellezza che i più dei loro followers desiderano.
Per questo sono disposti a comprare qualsiasi cosa loro imprimano il loro brand.
Questo serve per avvicinarsi a loro e sentirsi parte di un ideale in quella che in psicologia viene definita “identificazione proiettiva”.
Perchè come dico di solito:
“If you are not Aspirational..you are nothing”
Corrado Manenti
Non temere! Anche se non sei un influencer puoi senza dubbio buttarti nella creazione di qualcosa di tuo. La maggior parte degli stilisti “vecchio stampo” infatti non poteva contare su milioni di visualizzazioni e di follower. La dedizione e il talento possono sempre essere ricompensate ci vuole solamente più tempo e perseveranza.
Se non sai da dove cominciare ti consiglio il mio articolo: